“Scopo di questi giorni di confronto decanale sarà quello di arrivare a una riscrittura della “Carta di comunione” intesa in modo nuovo come “Carta di missione”. Con questa espressione intendo l’elaborazione, attraverso una rilettura missionaria condivisa del territorio che riprenda i risultati della Visita pastorale, di un impegno comune pastorale del presbiterio nel decanato.
Ossia, indicare in modo sintetico ma preciso e concreto le scelte che il decanato deve affrontare nei prossimi mesi per attuare le indicazioni pastorali diocesane in uno spirito di reale ed intensa comunione e con un forte slancio missionario” (Dionigi, vescovo)
In sintonia col nostro vescovo Dionigi, noi preti, diaconi, religiosi, persone consacrate e laici del Decanato di Monza, in questa Carta di Comunione per la Missione, elaborata attraverso un comune cammino di preghiera, di riflessione e di confronto, presentiamo le priorità pastorali “missionarie” che dovranno caratterizzare il cammino dei prossimi anni.
Il volto del decanato
- Il volto del nostro decanato è un variegato mosaico composto da quasi 170.000 preziose tessere quanti sono gli abitanti dei 3 comuni (Monza, Brugherio e Villasanta) che lo compongono. Le 24 parrocchie operano attualmente in 7 aree pastorali, diversamente strutturate sul piano giuridico.
- Sono presenti in esso 6 istituti religiosi maschili (di cui 5 con una chiesa aperta ai fedeli) e 13 istituti religiosi femminili.
- Inoltre nella città di Monza operano 8 istituti scolastici paritari di ispirazione cristiana e 24 Scuole dell’Infanzia, gestite da parrocchie o istituti religiosi.
- Il Vescovo ci invita a meglio caratterizzare questo volto nel segno della missionarietà, che nasce da comunità nelle quali la comunione e la corresponsabilità siano vissute in modo costante e luminoso.
1. La COMUNIONE
- L’urgenza di impostare una nuova realtà pastorale, come le Comunità pastorali, non deve affievolire la cura delle relazioni personali, né smarrire l’attenzione alla centralità della persona e curando sia le relazioni primarie che quelle funzionali alla pastorale. Da qui la necessità di dare un tempo maggiore all’ascolto, in un clima di vera fraternità e di rinnovata stima reciproca. Nella realizzazione di ogni progetto pastorale si avrà cura di coltivare ad un tempo i valori della creatività, della gradualità e della pazienza.
- In particolare i sacerdoti si impegnano ad attuare una profonda comunione tra loro nel presbiterio e a realizzare una più fiduciosa e costante collaborazione con i laici.
- Nella convinzione che la comunione tra preti, diaconi, religiosi/e, persone consacrate è forza evangelicamente esemplare e missionaria, la consistente presenza di persone consacrate in decanato diviene invito a programmare, con maggior continuità, incontri fraterni di spiritualità, progettazione e verifica pastorale.
- In questo tempo di cambiamenti ci è anche offerta un’occasione propizia per una rinnovata alleanza pastorale con associazioni e movimenti cristiani presenti in loco. Utile appare la costituzione di una consulta apposita, secondo il modello diocesano.
- Il costituirsi delle Comunità pastorali richiede di reinventare e riscrivere il loro rapporto con la città e il Decanato quale ambito favorevole alla maturazione e al coordinamento di scelte pastorali comuni rilevanti per tutte le comunità, soprattutto nei confronti di alcuni ambiti di pastorale sociale, quali il lavoro, la sanità, la scuola, l’immigrazione...
- Si avverte infatti l’esigenza di elaborare una pastorale cittadina da attuare nei tre comuni che costituiscono il nostro Decanato.
- Occorrerà esprimere una particolare attenzione per meglio coinvolgere le comunità cristiane di Brugherio e Villasanta nella progettazione e verifica delle attività pastorali decanali.
- In un clima di vera comunione tra preti, religiosi e laici ci impegniamo a offrire occasioni sempre più idonee a ben celebrare il sacramento della Penitenza e Riconciliazione cristiana.
- Invitiamo i genitori, educatori ed ogni battezzato ad esercitare, con discrezione ed esemplarità, ogni forma del “ministero” di introduzione ed accompagnamento a tale sacramento.
2. La CORRESPONSABILITA’
In occasione della visita pastorale in ogni parrocchia è emerso il volto di un laicato che sa prendersi a cuore, come “pietre vive”, la storia e le nuove sfide che l’annuncio e la testimonianza della fede oggi domanda alle nostre comunità e ad ogni singolo cristiano. La corresponsabilità tra laici, preti, diaconi, religiosi/e e persone consacrate è oggi richiesta in modo più specifico e richiede a tutti una particolare preparazione nei diversi ambiti della pastorale locale.
• Senza trascurare la formazione di base alla fede adulta proposta nelle diverse comunità cristiane, intendiamo proporre, in decanato, un itinerario di formazione per i collaboratori attuali e futuri, da svolgere, al più presto, attorno al tema fondamentale della Chiesa. Tale percorso formativo dovrà offrire anche momenti di concreta fraternità e di verifica del vissuto cristiano, anche in vista della presenza di laici nel Direttivo delle Comunità pastorali.
• Occorrerà meglio valorizzare l’attività del Consiglio Pastorale decanale, “organo di studio e di ricerca della programmazione pastorale unitaria”. Esso andrà opportunamente sostenuto attraverso una più attenta e viva partecipazione dei sacerdoti e un maggior coordinamento con i singoli Consigli Pastorali Parrocchiali o di Comunità.
• Questa Carta di Comunione è nata dalla collaborazione di sacerdoti, diaconi, consacrati e laici del Decanato. Tale positiva esperienza, forma emblematica e promettente di corresponsabilità, potrà essere ripetuta, di anno in anno, nell’ottica di verifica e di progettazione pastorale. Si conferma altresì la bella consuetudine di convocare a settembre tutti i Consigli Pastorali parrocchiali per la presentazione del nuovo piano pastorale del Vescovo.
3. La MISSIONARIETA’
Premesso che la dimensione “missionaria” debba intendersi sempre come espressione della fede adulta, della carità e dell’urgenza educativa, il Decanato si propone di coordinare, valorizzare e ampliare le iniziative parrocchiali nei due ambiti della trasmissione della fede e della testimonianza della carità, secondo le seguenti priorità
A. La trasmissione della fede
- L’esperienza di questi anni richiede di valorizzare la pastorale battesimale.
- In questa occasione si incontrano famiglie giovani più disponibili all’annuncio del messaggio e della proposta di vita cristiana. La vita concreta e variamente espressa dalle famiglie (nascita, lavoro, educazione, prove della vita) sia assunta sempre come metro di misura per progettare le attività e proposte pastorali.
- Lo sforzo di ogni Comunità sarà quello di creare un cammino di accompagnamento dei genitori e proporzionalmente dei bambini negli anni del post-battesimo, tenendo sempre presenti tempi e stile educativo della vita familiare. Là dove siano operanti Scuole dell’Infanzia parrocchiali e religiose, è opportuno elaborare un progetto comune.
- A tale scopo occorrerà investire maggiori energie nella formazione dei futuri operatori.
B. La realtà giovanile è in enorme evoluzione per quanto riguarda i vissuti, gli interessi, gli stimoli.
• Alla comunità degli adulti come tale - sacerdoti, religiosi, genitori, educatori ed animatori - chiediamo di partecipare, con responsabilità e rinnovata disponibilità, all’elaborazione e attuazione del progetto diocesano della nuova pastorale giovanile. In particolare chiediamo di prendersi a cuore chi frequenta l’ambiente della parrocchia e dell’oratorio e di avere, con autentico spirito missionario, un’attenzione paziente e fiduciosa nei confronti di ogni realtà cittadina, abitata da adolescenti e giovani, che offra occasioni di incontro e di dialogo formativo.
• Il nostro decanato è chiamato a una particolare attenzione nei confronti della pastorale scolastica, per la quale si richiedono:
- la costituzione di una apposita commissione pastorale;
- una collaborazione più assidua con gli insegnanti di religione e con gli altri insegnanti e dirigenti scolastici per incontri di progettualità e verifica in ordine a quella alleanza educativa emersa nel convegno decanale dell’ottobre 2009;
- un più costante coordinamento e dialogo pastorale tra gli istituti paritari di ispirazione cristiana e le comunità ecclesiali locali. B. La testimonianza della carità In collaborazione con quanto viene animato e programmato dalla Caritas Decanale, intendiamo muoverci in due direzioni:
• Il rilancio del volontariato, in particolare presso i giovani, come “aiuto a farci del bene”, crescendo e vivendo in uno stile di attenzione al prossimo e di servizio. Molte sono le realtà caritative presenti sul nostro territorio che richiedono volontari pronti a mettere a disposizione tempo, energie e cuore.
• Un maggior impegno nella cura del rapporto con la politica e gli amministratori locali, programmando interventi profetici e stimolanti su temi di attualità, quali l’immigrazione e la legalità, nella consapevolezza che anche i cristiani, in quanto cittadini, sono chiamati a una partecipazione generosa e propositiva alla vita della Città dell’Uomo.
C. La cultura
• Da anni nel nostro territorio sono in atto alcune esperienze, promosse dalle comunità cristiane, di dialogo e confronto con i temi della cultura contemporanea. Tale impegno va confermato, incoraggiato e rafforzato con iniziative ancora più diffuse e coordinate, nella consapevolezza che l’essere cristiani, più che mai oggi, si basi sulla continua riscoperta della ragionevolezza della fede e sulla valorizzazione di quanto la ragione umana sa elaborare di buono e di bello a favore della vita degli uomini.
• A tale scopo emerge la necessità di costituire, all’interno del Consiglio Pastorale Decanale una apposita “Commissione Cultura e Dialogo” che si assuma il compito di coordinare e diffondere le diverse proposte offerte dalle varie agenzie culturali operanti nel decanato