RELAZIONE per VISITA PASTORALE 2009

 

1. Quadro generale del decanato

 

1.1.) Storia del decanato  

Decani:         Il primo prete ad assumere questo servizio è stato don Marco Agrati (1971 – 1973). L’incarico viene poi affidato a  don Arnaldo Bertolotti (1971 - 1979). Segue poi don Walter Vigo (1979 – 1982) e da ultimo mons. Leopoldo Gariboldi (1982 -2007).

Estensione

Iniziale:           tutte le parrocchie dei Comuni di Monza, Brugherio, Villasanta e Muggiò

con l’aggiunta di S. Giorgio al Parco del Comune di Biassono

Attuale:           le parrocchie di Muggiò (dal 2003) sono confluite nel decanato di Desio.

 

Sviluppo e non sviluppo sul territorio

Negli ultimi 30 anni sono nate le seguenti parrocchie:

·      Muggiò:    S. Francesco

·      Brugherio: S. Carlo

·      Monza:     S. Ambrogio (con parere contrario da parte del decano, suggerendo invece una cappella dipendente da “Cristo Re”, nella zona verso lo stadio Brianteo), S.ta Gemma e S. Alessandro.

Rimane il problema di una nuova chiesa per la parrocchia di S. Fruttuoso in sostituzione della decentrata (e insufficiente per lo sviluppo del territorio) vecchia chiesa. “Per questo, essendo presidente della “Vincenziana” avrei voluto che la Diocesi accettasse la donazione del Centro Sociale Cariplo: la buona collocazione centrale e l’ampiezza dell’area avrebbero reso possibile l’edificazione della nuova chiesa parrocchiale. Una simile operazione era già stata attuata per il Centro Sociale di Varese che divenne sede della parrocchia. Si oppose la Curia nella persona del provicario mons. Assi” (mons Dino Gariboldi).

 

Soggetti pastorali non parrocchiali

A.        Sono presenti in decanato alcuni Ist Religiosi

·      6 Ist Rel Maschili: Frati Minori, Carmelitani, Barnabiti, Pavoniani, Dehoniani e Seminario teologico del PIME.

·      13 Ist Rel Femminili:

-  2 di origine monzese (Case Madri): Sr Misericordine e Preziosine.

-  5 con Ist. Scolastici: (Sr Canossiane, Maria Bambina, Figlie del Divin Zelo, Minime Oblate del CIM – Mamma Rita e anche le Sr Preziosine)

-  Inoltre Sr. Sacramentane, Ausiliarie Diocesane, Fgl Scri Cuori di Gsù e Maria (Villasanta), Figlie di Maria Regina (ormai all’estremo delle forze...), Francescane di Gesù Bambino, Missionarie dell’Immacolata.

B.        Operano in città 6 Istituti paritari cattolici e di ispirazione cristiana

Collegio Arcv. Villoresi, Guastalla, Bianconi, Figlie del Divin Zelo, Canossiane, e Sc Parrocchiale di S. Biagio.

 

1.2.) Tipologia delle parrocchie, unità pastorali e comunità pastorali

·      Il decanato è oggi formato da 24 parrocchie per quasi 170.000 abitanti e si sviluppa su tre comuni ben distinti, circoscritti e popolosi: Monza – Brugherio - Villasanta.

Tutte le parrocchie erano autosufficienti per struttura, numero di abitanti e preti (sempre il parroco con almeno un vicario parrocchiale). Questo ha sempre reso problematico, e in qualche misura non richiesto e quindi poco favorito, un armonico coordinamento pastorale. Sono stati eletti due CPDec che: sono decaduti in poco tempo per assenteismo di laici e preti; le diverse città non avevano interessi comuni tali da far nascere un orientamento unitario. Dall’inizio del 2008 si è riattivato il CPDec eletto secondo i tempi diocesani e sembra offrire qualche segno di vita e speranza.

·      Ultimamente il decanato si è strutturato in 7 Aree Pastorali (5 in Monza: Nord – Sud – Est – West - Centro e 2 negli altri due comuni) che man mano si stanno trasformando in Comunità Pastorali. Attualmente sono già operative 2 U.P. ed 1 C.P.

 

1.3.)  Realtà non parrocchiali significative

a.  Accanto alla presenza degli Ist religiosi “storici”, con vicende alterne sul piano dell’incisività pastorale cittadine e decanale, emerge il bisogno del confronto educativo con la realtà scolastica monzese. Dai dati diffusi nell’a.s. 2008/2009 emerge questa realtà.

·      La scuola monzese conta circa 23.500 studenti (3.700 circa nella scuola per l’infanzia, 6.200 circa nella primaria, 3.900 circa nella secondaria di primo grado, 9.600 circa nella secondaria di secondo grado). Negli ultimi  anni vi è stato un costante incremento.

·      Gli studenti provenienti da fuori Monza sono circa 1.500 tra scuola primaria e scuola della infanzia; vi sono poi  circa 700 alunni nella  scuola secondaria di primo grado e circa 5.900 nella secondaria di 2^ grado: quindi ogni giorno entrano in città più di 8.000 studenti dalle zone circostanti.

·      Gli studenti stranieri, in forte incremento, sono  circa 1800 (300 c. nella infanzia, 600 nella primaria, 400 nella secondaria di primo grado, 500 nella secondaria di secondo grado) e rappresentano quindi il 7,9% del totale.

·      La scuola paritaria è scelta da quasi il 70% delle famiglie nella scuola per l’infanzia, dal 29% circa nella primaria, dal 25% nella secondaria di primo grado, dal 18% nella secondaria di 2^ grado.

Il numero degli studenti del sistema pubblico paritario  è dunque di circa 7.000 unità.

b.  La carità cristiana è vissuta in modo intelligente, efficace e profetico soprattutto attraverso l’azione di diversi gruppi ed associazioni di volontariato. In particolare è doveroso ricordare l’opera di vera e proficua collaborazione tra la Caritas, la S. Vincenzo e l’UNITALSI che possono anche usufruire dell’accompagnamento spirituale formativo di don Augusto Panzeri, da quest’anno anche cappellano del carcere.

 

1.4.)   Linee pastorali generali.  

A.  Alcuni coordinamenti già attuati:

a.     Esisteva un calendario per i Corsi di preparazione al Matrimonio: unitario e concordato tra tutte le parrocchie, ma non omogeneo per numero di incontri e contenuti. Efficace e continuativa nell’impegno è la Commissione di Pastorale Familiare (un convegno sulla Famiglia, incontri di formazione per operatori, incontri regolari…)

b.    Da 13 anni è attivo in decanato un corso per catechisti dell’Iniziazione Cristiana che prepara e diventa occasione di formazione permanente per chi opera in questo campo.

c.     Determinazione unitaria dei giorni settimanali per la catechesi dell’iniziazione, per evitare difficile rapporti con società sportive e ludiche…

d.    Processione cittadina del Corpus Domini.

e.     Settimana eucaristica (o Quarantore) nella settimana che precede la festa di Cristo Re (rito romano).

f.     Messa solenne  di prima Comunione nella prima e seconda domenica di maggio.

g.     Confessioni comunitarie in Duomo il venerdì precedente la settimana Santa.

h.    Via Crucis cittadina ore 21 del venerdì santo che coinvolge solo le 3 parrocchie del centro città: S. Biagio, S. Gerardo al Corpo ed il Duomo,

i.      Servizio al Cimitero. I “Ministri al sepolcro” sono laici delle diverse parrocchia che svolgono il servizio di accompagnare la salma dall’ingresso del cimitero al sepolcro.

B.  Cantieri aperti

·      Occorrerà ora ripensare tutta la Pastorale Giovanile cittadina anche a motivo della drastica riduzione della presenza di giovani preti in città come operatori in questo campo. E’ già stato effettuato un incontro dei CPP e del CPDec con mons. Severino Pagani ed alcune parrocchie si sono mosse sui sentieri offerti dalla diocesi.

·      Iniziative di formazione degli adulti, effettuate in alcune aree pastorali, hanno offerto ipotesi di percorsi attuabili ed efficaci.

·      La formazione delle Comunità Pastorali e la rinnovata Pastorale Giovanile chiede con urgenza di istituire SDOP per i futuri operatori pastorali.

·      Fallito ogni tentativo di coordinamento per attività culturali,  neppure per un cartellone unitario.

 

2. Ministri ordinati e consacrati

 

2.1.) I ministri ordinati e... il cammino “li mandò a due a due”?

·      Gli incontri  decanali (mensile l’incontro plenario) sono frequenti e abbastanza partecipati,  e si concludono con il pasto comune. Tra i ministri ordinati esiste una buona cordialità, anche se la collaborazione è vissuta ultimamente soprattutto nei confronti delle nascenti comunità pastorali.

·      Si è tentato in questi due anni di collocare, quasi mensilmente, un incontro di confronto pastorale o spirituale sulle lettere dell’Arcivescovo (omelie del giovedì santo o festa di S. Carlo) o testi offerti dalla Formazione del Clero. Quest’anno abbiamo ripiegato sulla preparazione dell’assemblea sinodale. La partecipazione è stata vivace e propositiva.

·      Tre mattinate all’anno (avvento – quaresima – dopo Pasqua) le dedichiamo al ritiro spirituale e siamo ospitati dal frati minori di S.ta Maria deel Grazie.

·      Durante l’anno si svolgono anche alcuni incontri separati tra i parroci ed i VP per la P.. Gvnile.

 

2.2.)  Rapporto con le persone consacrate

·      Come detto sopra in città vi è una presenza numerosa di consacrati, generalmente non molto collegata alle iniziative decanali, perché ogni istituto è portato a “difendere”, per quanto è possibile e con “personale” per di più anziano, ciò che la tradizione ha donato.

·      La loro presenza agli incontri di decanato è rarissima, anche se recentemente ci sono segnali per  una nuova tendenza positiva.

·      Forse non è ancora sentita come significativa la presenza dei diaconi permanenti, una presenza numericamente non ancora incisiva ed ancora tutti impegnati nel lavoro, per cui i loro ritmi non corrispondono con quelli dei sacerdoti..

·      Anche le religiose sono molto impegnate nel gestire le loro strutture educative e le collaborazioni sono molto sporadiche e prevalentemente “liturgiche”.

·      Qualche collaborazione si sta attuando per la pastorale giovanile.

 

3. Sintesi sull’insieme delle parrocchie

 

3.1.)   Celebrazione eucaristica e giorno del Signore

·      Buona la qualità celebrativa in tutte le parrocchie.

·      Normalmente presenti tutti i ministeri richiesti per la liturgia ed anche il Gruppo Liturgico è operante nelle diverse comunità. In ogni parrocchia sono attivi uno o più cori che animano la liturgia domenicale. I laici sono normalmente coinvolti, in modo attivo e responsabile, nella preparazione e nello svolgimento della liturgia.

·      Sta ormai diventando tradizione in ogni parrocchia la proposta della “Domenica Insieme”, diversamente strutturata e con modalità e tempi

 

3.2.)  Pastorale familiare

a.  Preparazione dei genitori al battesimo dei figli.

Ormai in diverse parrocchie sono coinvolti i laici per i primi incontri con i genitori che domandano il battesimo per i figli. Lo scorso anno il decanato ha proposto una breve SDOP per formare chi già opera in questo campo e per aggregare altri a tale servizio. Buona è risultata la partecipazione.

La formazione di tali operatori è però ancora affidata alle forze delle singole parrocchia. Forse con l’avvio delle C.P. è auspicabile una più efficace collaborazione al riguardo.

b.  Preparazione dei fidanzati alle nozze e accompagnamento successivo,

·      Un calendario decanale riporta i diversi percorsi offerti dalle parrocchie per la preparazione al matrimonio. Tutto l’anno liturgico è coperto ed è quindi possibile iniziare un cammino in ogni periodo dell’anno.

·      Dalle relazioni delle parrocchie emergono le stesse caratteristiche di impostazione: positiva ed efficace la presenza delle coppie animatrici, diffusa la metodologia del lavoro di gruppo, dopo la comunicazione di una proposta di riflessione e di verifica,

·      L’età media dei fidanzati è superiore ai 30 anni  (le età più frequenti sono comprese tra 29 e 35 anni. Negli ultimi anni la percentuale di conviventi è andata progressivamente aumentando

·      Accanto all’espresso desiderio di continuare il cammino da parte di diverse coppie, entusiaste degli incontri effettuati, poi concretamente sono pochi quelli che continuano, con fedeltà e partecipazione, il cammino accogliendo la proposta dei Gruppi Familiari.

c.  Iniziative a favore di situazioni matrimoniali difficili o irregolari.

·      Poche sono le iniziative al riguardo. Positiva appare la proposta e l’impegno profuso dalla parrocchia di S. Ambrogio (don Antonio Caldirola con l’aiuto di un diacono permanente)  nell’offrire momenti continuativi d’incontro per tali persone.

·      In ogni comunità è stata però espressa la precisa volontà di affrontare il problema che sta emergendo in modo urgente e diffuso quando si accostano i genitori per l’Iniziazione Cristiana dei figli. Forse anche alle catechiste impegnate in questo servizio sarà opportuno rivolgere un invito in questo senso.  Le diverse Commissioni Famiglia stanno mettendo a tema tale argomento.

 

3.3.) Pastorale d’insieme

·      E’ forse “il cantiere” più attivo in decanato e si muove tra proposte, iniziative, timori, lamenti... ed efficaci momenti di confronto e di progettazione.

·      Le 7 aree pastorali (di cui alcune già chiaramente in cammino per diventare CP) si stanno organizzando per definire i diversi ambiti pastorali nei quali è già possibile ed utile lavorare insieme: Carità, pastorale giovanile, formazione degli adulti... e “prove di comunione” da parte dei CPP.

·      Occorrerà meglio definire i rapporti tra i ruoli che si andranno configurando tra CP – pastorale cittadine – decanato.

 

3.4.) Formazione di giovani e adulti.

Questo tema è stato ultimante messo all’OdG, in modo specifico, nell’incontro dei sacerdoti del 10 febbraio c.a. E’ emersa in modo più evidente la linea delle difficoltà, pur tra tante sperimentazioni, rispetto al bisogno di alcuni segnali di fiducia. 

·      Ciò che sembra offrire più successo, sul piano della partecipazione numerica, sono le proposte di percorsi biblici, di lectio divina, argomenti di attualità e culturali affrontati da esperti (per più parrocchie)..., mentre la riflessione sistematica su alcuni aspetti essenziali della fede (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica o simili...) sembra latitante.

·      Anche i Gruppi d’Ascolto fanno fatica a sopravvivere ed a diffondersi.  

·      Accanto al problema dei contenuti da proporre è urgente una verifica ed una rinnovata proposta sulla metodologia della proposta formativa e sull’identificazione dei settori di adultiai quali rivolgersi con proposte mirate.

 

4. Sintesi sulle attività del decanato

 

4.1.)    Il Consiglio pastorale decanale

a.       E’ presente e “rivitalizzato” da un anno. In questi mesi ha affrontato i seguenti temi: i “Ministri al Sepolcro” (con lettera ai fedeli della città di Monza sulla nuova modalità di preghiera al cimitero), la pastorale scolastica, la preparazione di un convegno decanale sul tema “Una famiglia per la città” (settembre 2009) e la nuova pastorale giovanile diocesana.        

b.         Attualmente non incide ancora in modo significativo sulla pastorale del territorio

·      Gran parte del decanato coincide con la città di Monza: è più naturale per i presbiteri e soprattutto per la gente pensare in termini di città più che di decanato. La prima difficoltà tocca soprattutto le 2 città di Brugherio e Villasanta.

·      Per i preti e le religiose il decanato è punto di riferimento e di confronto pastorale, ma per i laici che vivono ancora relazioni primarie con strutture parrocchiali ancora autosufficienti la relazione col decanato è ancora sentita in modo formale e come una cosa da aggiungere ad altre.

c.       La sua attività si traduce nella identificazione di linee pastorali decanali programmatiche, stabilite e proposte a tutte le parrocchie?

·      Solo alcune celebrazioni ed iniziative riescono a far sentire l’opportunità pastorale del decanato. Più efficace è invece il lavoro che sta svolgendo la Caritas, l’UNITALSI, la Scuola di Teologia, alcuni gruppi ed associazioni culturali di ispirazione cristiana.

·      E’ stata costituita da un anno una “giunta” di preti (referenti delle Aree Pastorali) che sta elaborando iniziative e linee progettuali di collaborazione tra parrocchie che potranno generare una maggiore sensibilità e disponibilità collaborativa nel decanato. Occorrerà definire meglio il rapporto tra CP/UP – città – decanato.

d.       Organizzazione e la condivisione di iniziative decanali

Vedi, in parte 1.4.

 

4.2.) Le commissioni decanaliAttualmente sono operanti ed attive

·      Commissione famiglia.  E’ attiva da più di vent’anni. E’ composta da referenti delle diverse parrocchie. Prepara la veglia annuale di preghiera, cura la distribuzione cronologica dei corsi per fidanzati, organizza nel mese di maggio tre serate di aggiornamento per operatori pastorali (c.d. “scuola di maggio” - Lo scorso anno sulla preparazione al battessimo, sull’accoglienza delle coppie in situazioni irregolari, e sui gruppi di spiritualità familiare). Organizza inoltre momenti di spiritualità e confronto per coppie giovani.

Nella città di Monza opera il “Centro Orientamento Famiglia”, consultorio familiare di iniziativa cristiana, impegnato sulle tematiche afferenti le criticità matrimoniali e familiari in genere. In esso opera anche don Enrico Rossi, del tribunale ecclesiastico diocesano.

·      Commissione Caritas.     Animata da don Augusto Panzeri che ha saputo attorniarsi di validi ed esperti collaboratori. Spazia in tutti i campi dell’emarginazione e dell’accoglienza. Gestisce Centri d’Ascolto, genera progetti e gestisce servizi in collaborazione con l’amministrazione comunale ed altri enti ed associazioni locali. Ha un proprio sito internet, aggiornato e propositivo. Organizza convegni in collaborazione con realtà locali. Coordina un’Associazione Volontari attiva e coinvolgente.

·      Commissione per la formazione all’impegno socio politico. Ha bisogno di essere rivitalizata e per questo don Giuliano Parravicini si sta impegnando anche per rispondere all’impostazione del nuovo servizio curiale per la vita sociale.

·      Manca invece ed è urgente costituire la Commissione di Pastorale scolastica, in una città così coinvolta sul problema scolastico come accennato al 1.3.

 

4.3.) Quali iniziative sono presenti a livello decanale nei seguenti ambiti?

a.  Pastorale familiare   vedi 3.2.

b. Formazione di giovani e adulti        vedi 3.4.               Inoltre

·      Scuola Teologica            Da 18 anni svolge la sua attività una scuola teologica di livello piuttosto alto e impegnativo. E’ strutturata su una quindicina di lezioni, frequentate da un centinaio di persone ed è coordinata da mons. FG Brambilla.

·      Centro Culturale Talamoni.      E’ attivo dagli inizi degli anni 80 ed è animato soprattutto da amici di C.L. Offre durante tutto l’anno proposte culturali, riflessioni su temi storici e documenti ecclesiali, problematiche educative e di attualità sociale, concerti e recital.

 

4.4.) Pastorale d’insieme e strutture

a.              Pastorale d’insieme       Vedi 3.3.

b.        Strutture a servizio del decanato

·      Casa del decanato – P.zza Duomo, 8  (diverse sale riunioni, di diversa capacità ricettiva, la più ampia di 90 posti). Si svolgono gli incontri dei preti e del CPDec. Si tengono le lezioni della “Scuola di teologia” e del “Corso decanale per catechisti”. Anche il consultorio utilizza questi ambienti pe alcuni incontri formativi.

·      Centro di ascolto.            Vi sono diversi CdA in decanato, tutti coordinati dalla Caritas.

·      Consultorio familiare.    Opera in una struttura privata, sostenta economicamente dal decanato.  

 

4.5.)  Come si valorizza in decanato la presenza di associazioni,movimenti e gruppi?

Manca un vero e proprio coordinamento tra i molteplici soggetti associativi, impegnati in vario modo, nella testimonianza cristiana ed animatori di spiritualità cristiana. Alcuni fanno riferimento ai diversi Ist. Religiosi presenti in città, altri si limitano ad utilizzare le strutture di tali istituti.

Una evidente collaborazione anima le associazioni che si impegnano per l’assistenza e la carità.

E’ forse urgente una specifica mappatura e proposta esplicita di collaborazione tra i diversi soggetti presenti in decanato.

 

5. Segnalazioni e prospettive

 

5.1.) Segnalazioni

Segnalare esperienze significative o problematiche specifiche che si evidenziano per il loro rilievo nella vita decanale

In questo momento le parrocchie sono impegnate a “digerire” l’aggregazione nelle comunità pastorali: la dimensione decanale è meno immediata nella percezione della gente;  è invece molto utile come luogo di confronto (pastorale e spirituale per i sacerdoti).

 

5.2.) Prospettive

Gli ambiti che richiedono una maggior attenzione e cura per una migliore collaborazione ed efficacia pastorale sembrano essere i seguenti:

·      Definire in modo più concreto i primi passi per edificare le necessarie Comunità Pastorali (formare gli operatori pastorali, accompagnare i sacerdoti nei diversi passaggi del ministero, cura nello scoprire vocazioni per le nuove ministerialità...)

·      Urgente appare il bisogno di affrontare i nodi della nuova organizzazione della Pastorale Giovanile in tutto il decanato e formare educatori adeguati ai nuovi compiti.

·      La formazione degli adulti richiede una più incisiva riflessione sulle attuali proposte e su ciò che di nuovo è possibile offrire per rispondere alle richieste (espresse o latenti) di itinerari (e eventi) formativi per gli adulti di oggi.

·      Rendere più efficace e condiviso il ruolo del Consiglio Pastorale Decanale che da poco più di un anno ha ripreso la sua attività, costituendo soprattutto alcune commissioni oggi mancanti: Pastorale Scolastica – Cultura e Dialogo – Evangelizzazione e Missione e ripensarealla Commissioni  Socio – Politica.

·      Mettere in cantiere al più presto SDOP per la formazione di operatori per la gestione ed animazione delle nuove realtà pastorali.

·      Ripensare ed attuare una rinnovata collaborazione pastorale con i religiosi e le persone consacrate presenti in decanato, superando le fragili sicurezze dei propri confini operativi e senza svilire la specificità di ciascuno.    

·      Maggiore attenzione alla presenza degli stranieri nelle diverse comunità. In alcune parrocchie tocca il 10% mentre in tutta la città si attesta sul 7,16 %. In relazione alla diversa cultura religiosa si stima che quasi della metà della popolazione straniera proviene da una cultura mussulmana, 1/3 da nazioni cattoliche ed 1/5 ortodosse.

In città opera in un concreto spirito ecumenico P. Pompiliu Nacu, sacerdote ortodosso rumeno, che anima diversi connazionali della zona utilizzando una nostra chiesa sussidiaria (S. Gregorio), situata nella parrocchia di S. Carlo in Monza, vicino alla stazione ferroviaria. 

 

scarica il testo in .pdf --> Relazione Decanato - ott 2009

_____________________________________________________________________________

 

Lettera ai Sacerdoti,

ai Membri dei Consigli pastorali parrocchiali,

ai Membri dei Consigli per gli Affari economici,

ai Membri del Consiglio pastorale decanale

del Decanato di Monza

 

Carissimi,

è ancora molto vivo in me il ricordo degli incontri che insieme ab­biamo vissuto in occasione della Visita pastorale al vostro Decanato di Monza.

Porto nel cuore in particolare la solenne celebrazione eucaristica con­clusiva, che ha visto la partecipazione di numerosi fedeli. E’ stata una con­creta e intensa testimonianza di fede e di unità tra tutte le componenti eccle­siali del Decanato.

Questa visita ha costituito per me un’occasione unica e preziosa per co­noscere più da vicino la grandezza e l’originalità della vostra storia, la forza di una tradizione di fede ancora molto presente e viva nel vostro territorio, i molti doni di cui le vostre comunità sono ricche, le numerose attività pastorali per le quali siete quotidianamente impegnati.

I diversi momenti di incontro hanno fatto emergere come molte parroc­chie siano in cammino per promuovere tra loro significative esperienze di col­laborazione. Sono passi che esprimono con chiarezza la volontà di intrapren­dere la strada di un’autentica pastorale di insieme. Vi incoraggio molto a pro­gredire con decisione lungo questo percorso. Nell’omelia del Giovedì Santo del 2006 dicevo: “La missione che ci è affidata è una impresa troppo grande e una grazia troppo alta perché si possa immaginare che sia meglio viverla da soli piuttosto che insieme con il Vescovo e i confratelli” (Preti missionari per una rinnovata pastorale d’insieme, pp. 12-13).

E’ per favorire una sempre più profonda pastorale di insieme che vorrei offrirvi alcune indicazioni molto concrete.

Il paziente lavoro, l’attenta lettura del territorio e la lungimiranza pasto­rale dei presbiteri hanno già permesso di elaborare, insieme con il Vicario Epi­scopale di Zona e il Decano, una mappa del Decanato così articolata, città per città:

 

Monza

·                    Una prima Comunità pastorale è stata da pochi mesi istituita e sta muovendo i suoi primi passi con la piena disponibilità dei sacerdoti e dei laici, espressa nei Consigli pastorali, a crescere nel segno di un’autentica cor­responsabilità. E’ la Comunità Pastorale dell’Ascensione del Signore, compo­sta dalle parrocchie di S. Biagio, S. Pio X e S. Gemma in Monza, che allargano la cura della pastorale giovanile anche alla parrocchia S. Stefano di Vedano al Lambro.

·                    Una Unità pastorale – quella tra le due parrocchie di Monza S. Carloe S.Giuseppe – è stata attiva per tre anni. Ora, compiuto il cammino di preparazione, si è evoluta in Comunità pastorale, comprendendo anche la par­rocchia Sacro Cuore al quartiere Triante e prendendo il nome di Santissima Trinità d’Amore. La parrocchia S. Fruttuoso vi è aggregata limitatamente alle attività di pastorale giovanile: questa collaborazione rappresenta una prima significativa tappa per un successivo e progressivo coinvolgimento nell’insieme della Comunità pastorale.

·                    Un’altra Comunità pastorale è già stata ufficialmente annunciata e comprenderà la vasta area di Monza sud con le parrocchie Regina Pacise SS. Giacomo e Donato, già unite da 4 anni in Unità pastorale, insieme con le parrocchie di S. Roccoe S. Alessandro, a loro volta unite da anni in Unità pa­storale. Questa nuova Comunità pastorale è in fase di avanzata preparazione e inizierà il suo cammino nell’autunno del 2010.

·                    Anche le parrocchie Sacra Famiglia al quartiere Cederna, S. Ambrogio e Cristo Re hanno già condiviso, sia come presbiteri sia a livello di Consigli pastorali, la prospettiva di costituire una Comunità pastorale e ad essa si stanno preparando con molta convinzione e disponibilità.

·                    Le parrocchie centrali, S. Giovanni Battista al Duomo e S. Ge­rardo al Corpo, hanno iniziato ad incontrarsi  per avviare forme di più intensa collaborazione.

 

Brugherio

Le tre parrocchie della città, S. Bartolomeo, S. Paolo e S. Carlo, hanno compiuto, insieme con la parrocchia di S. Albino di Monza – che conta il mag­gior numero di abitanti proprio nel territorio di Brugherio – un significativo e condiviso percorso di preparazione alla costituzione dell’unica grande Comu­nità pastorale della Epifania del Signore, che ha visto la luce in questi giorni.

 

Villasanta

Questa città comprende tre parrocchie: S. Anastasia, S. Fiorano e S. Giorgio al parco (in territorio di Biassono). Chiedo a queste comunità di av­viare un’intensa e decisa collaborazione, tesa alla promozione di una concreta “pastorale di insieme”, oggi sempre più necessaria, così da dare vita ad una futura Comunità pastorale.

 

E’ significativo che alla definizione di questo quadro abbiano contribuito i preti e molti consacrati e laici, membri dei vostri organismi di partecipazione, con grande apertura e disponibilità. Nella consapevolezza che ognuno dei cambiamenti delineati domanderà pazienza, sacrificio e qualche fatica, vi esorto ad andare avanti con determinazione e coraggio, guardando al domani con fiducia, perché è questa la strada che vi permetterà di affrontare con rin­novato slancio missionario le sfide che questo nostro tempo ci presenta.

Sono certo che saprete allargare lo sguardo anche oltre il già ampio rag­gio delle nuove Comunità pastorali, tenendo presente l’orizzonte dell’intera vo­stra città, mi riferisco in particolare a Monza. Anzi sono sicuro che individue­rete con sapienza gli elementi comuni all’intero Decanato, condividendo in esso le scelte pastorali e trovandovi un luogo di sostegno e fraternità.

Invito pertanto tutte le vostre comunità, attraverso un costante con­fronto in ambito decanale, a definire in modo concreto i passi da compiere in­sieme, collaborando tutti ad edificare le Comunità pastoraliprogettate o ap­pena avviate. Vi chiedo, in particolare, di predisporre opportuni e qualificati itinerari per la formazione degli operatori pastorali e di avere molta cura nell’individuare e nel sostenere vocazioni per le nuove ministerialità, in vista di un autentico esercizio della corresponsabilità ecclesiale.

 

Sappiate valorizzare il Consiglio pastorale decanale, organismo sempre più significativo per confrontarvi su temi e problemi comuni e per promuovere iniziative pastorali condivise. Raccomando la costituzione di alcune commis­sioni decanali oggi mancanti: quella per la Pastorale Scolastica,quella per la Cultura e il Dialogo, quella per la Evangelizzazione e la Missione;e di ripen­sarela Commissione per l’Impegno socio-politico secondo le indicazioni del Vi­cariato per la Vita Sociale.

Anche le vostre tre città devono sentirsi impegnate ad offrire qualche utile indicazione e magari ad avviare qualche forma di sperimentazione per contribuire ai lavori del “cantiere aperto” della pastorale giovanile. Curate in modo particolare la formazione di educatori motivati e capaci di ascolto e dia­logo con i giovani di oggi, accogliendo le proposte del Servizio di pastorale gio­vanile diocesano. Non manchi una puntuale attenzione alla pastorale scola­stica. Il vostro territorio è ricco di scuole di ispirazione cristiana che possono offrire un contributo notevole per la formazione dei ragazzi e dei giovani. Le vo­stre comunità si impegnino ad entrare in dialogo con esse. Fate in modo che laici preparati siano presenti anche nelle scuole pubbliche, che raccolgono mi­gliaia di studenti provenienti da tutta la Provincia.

Vi chiedo di dare nuovo slancio alla pastorale familiare, curando la for­mazione di operatori pastorali in grado di stare accanto alle famiglie che vi­vono situazioni di difficoltà e di accompagnare nella fede le giovani coppie e i genitori che domandano il Battesimo per i loro figli.

Una maggiore e più costante attenzione sia riservata agli immigrati. Sappiate essere accoglienti nei loro confronti, promuovendo anche percorsi che favoriscano una loro effettiva e serena integrazione nella vita delle vostre città. Vi invito anche a tenere sempre aperto il dialogo ecumenico, in partico­lare con le comunità ortodosse, molto numerose e vive nel vostro territorio.

Nel vostro Decanato ho incontrato diversi religiosi, religiose e persone consacrate.Mentre li ringrazio per la loro preziosa testimonianza, desidero in­vitarli a rendere ancora più incisiva la loro presenza nelle comunità, arric­chendole della grazia del carisma specifico del proprio Istituto.

Una particolare attenzione, infine, desidero riservare alla città di Monza, elevata recentemente al rango di capoluogo di Provincia.

Monza è la terza città di Lombardia e vive i problemi, le tensioni, i cam­biamenti tipici delle grandi città del nostro tempo. Le comunità cristiane sap­piano mostrarsi vive nel tessuto cittadino, contribuendo a promuovere la cul­tura del rispetto della dignità della persona umana, della responsabilità di tutti per la costruzione del bene comune, della solidarietà soprattutto nei con­fronti dei più deboli. E’ in primo luogo nei diversi ambienti della vita quoti­diana che i cristiani sono chiamati ad offrire una testimonianza coerente, che possa risvegliare le coscienze di molti. Sappiate fare vostra la preziosa eredità spirituale del Beato Luigi Talamoni, sacerdote monzese che in tempi ancora più difficili dei nostri si è speso per il bene della sua città e per l’edificazione spirituale di moltissime persone.

Vi affido queste indicazioni nella certezza che potranno contribuire a guidare e a sostenere il vostro cammino quotidiano per essere autentici testi­moni del Vangelo e per rinnovare lo slancio missionario. La comunione che sa­rete capaci di costruire tra voi diventerà un segno prezioso e una grande, con­creta testimonianza dell’amore di Dio in mezzo al suo popolo.

Di vero cuore benedico ciascuno di voi e le vostre comunità.

 

+ Dionigi Card. Tettamanzi

 

Milano, 12 gennaio 2010