Programma dell'anno 2024/25

Felicità e beatitudine
PRIMO CICLO
S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara
Martedì 1° ottobre 2024
PROLUSIONE
“Chi è felice renderà felici gli altri”(A. Frank)
L’estetica della felicità e i tempi della vita
1 – VARIAZIONI DELLA FELICITA’
prof. Salvatore Natoli
Già docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano-Bicocca
Martedì 8 ottobre 2024 (on-line)
Felicità: attimo immenso e realizzazione del bene
prof.ssa Elena Faini
Psicologa e psicoterapeuta
Martedì 15 ottobre 2024
Piacere, godimento e soddisfazione: l’esperienza umana della felicità
prof. Raffaele Mantegazza
Docente di Scienze umane e pedagogiche presso l’Università di Milano-Bicocca
Martedì 22 ottobre 2024
Desiderio e vita: strategie per sentirsi felici
prof. Luigi Alici
Docente di Filosofia morale presso l'Università di Macerata
Martedì 29 ottobre 2024 (on-line)
Educare alla felicità: la felicità come questione morale
2 – FELICITA’ E SALVEZZA
prof. Raffaele Maiolini
Docente di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Martedì 5 novembre 2024
Tra felicità e beatitudine. Desiderio di Dio e desiderio dell’uomo
prof. Andrea Toniolo
Docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà Teologica del Triveneto
Martedì 12 novembre 2024 (on-line)
La prova del dolore sfida alla felicità?
prof. Alberto Cozzi
Docente di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 19 novembre 2024
Felicità e beatitudine: il nostro destino finale
prof. Claudio Stercal
Docente di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Martedì 26 novembre 2024
La felicità di Gesù
SECONDO CICLO
3 – DIO E’ FELICITA’
prof. Gianantonio Borgonovo
Docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 4 febbraio 2025
“Dio ammira tutto quanto ha fatto: davvero molto bello!" (Gn 1,31). Felicità, libertà e scommessa di Dio
prof.ssa Elena Lea Bartolini (on-line)
Docente di Giudaismo ed Ermeneutica ebraica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 11 febbraio 2025
“Beato l'uomo che trova la sua gioia nell'insegnamento rivelato dal Signore” (Sal 1).
La felicità dono della preghiera e dello studio
prof. Massimiliano Scandroglio
Docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano
Martedì 18 febbraio 2025
“Beato l’uomo che si dedica alla sapienza” (Sir 14,22). La felicità nell'agire all'insegna della giustizia
prof. Isacco Pagani
Docente di Teologia biblica presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 25 febbraio 2025
Il vangelo in due beatitudini (Gv 13,17 e 20,29).
La felicità nella pratica cristiana
prof. Marco Cairoli
Docente di Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 4 marzo 2025
Beato l’uomo che vive come Gesù (Mt 5,1-11). La felicità nelle beatitudini del regno
prof. Franco Manzi
Docente di Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 11 marzo 2025
“Beato l’uomo a cui il Signore non mette in conto il peccato!” (Rm 4,8). La felicita nel perdono
ll tema
“Non c’è momento migliore di questo per essere felice. La felicità è un percorso, non una destinazione”.
Madre Teresa di Calcutta
L’aspirazione alla felicità attraversa la storia del mondo e abita il cuore dell’umano. Non c’è uomo infatti che non aspiri alla felicità o non ne faccia oggetto di desiderio. In essa trova risposta non solo la domanda relativa al bene dell’uomo, ma anche quella che riguarda il senso della vita. Si accetta di vivere perché si ha speranza di raggiungere la felicità. Agli uomini accade di essere felici ma spesso non si domandano perché lo sono.
Della felicità si è detto in vari modi: eudaimonia (condotta virtuosa), eutychia (buona sorte), olbos (ricchezza), makaria (beatitudine), fortuna, felicitas (fecondità, prosperità) e così via. I filosofi, antichi e moderni, hanno tentato a lungo di darne una definizione e di proporne spiegazioni e soluzioni. Anche gli psicologi ed i sociologi si sono occupati della questione elaborando teorie più o meno scientifiche. Le fedi religiose pensano ad una felicità legata all’unione con Dio.
Qualunque sia l’idea che ci si possa fare di questo sentimento, rimane il problema se è una condizione esistenziale permanente o uno stato di grazia, come un dono elargito; se è il bagliore di un lampo o lo splendore di una vita. La felicità è quindi esperienza o meta? E’ piacere o anche condotta e virtù?
Comunque implica che ci si attrezzi per conseguirla e renderla edificabile. La costruzione della vita felice prende la forma di una attività sapiente che affronta virtuosamente ostacoli e difficoltà.
Il tema della felicità, intesa come gioia e beatitudine, è contenuto intrinseco alla visione biblica che si estende dall’originario ambiente di vita denominato “Eden” al clamoroso annuncio delle Beatitudini da parte di Gesù nella pienezza dei tempi. La visione cristiana intende essere religione della gioia, della felicità della vita, tramite la salvezza. La salvezza salva la felicità e la felicità sgorga nel cammino della salvezza.
Il corso si propone di riflettere su un tema che le tensioni presenti e l’inflazione della visione e dei linguaggi mass-mediatici possono far sembrare insolito, improponibile, forse impraticabile, di certo inattuale, ma su cui si gioca la condizione esistenziale dell’umano quale essere per la felicità, anche nelle negazioni e nelle deformazioni estreme, perché la nostra è una felicità inquieta, ma anche un’inquietudine gioiosa.
Destinatari
A chi sente il desiderio di approfondire in modo rigoroso e critico la proposta cristiana, a chi vuole personalizzare la propria fede e ritiene importante rendere più maturo il suo rapporto con Dio, la Scuola di Teologia per i Laici “Alfonso Tedesco” di Monza offre l’occasione per compiere un percorso di riflessione su temi che interessano la dimensione cristiana e umana.
Per partecipare non necessitano particolari titoli di studio, ma è sufficiente un serio interesse. La proposta è rivolta a tutti, credenti e non credenti, religiosi e laici, persone attente e in ricerca, accomunati dal desiderio di meditare sulla Parola.
Lezioni
La partecipazione alle lezioni è aperta solo a chi ha formalizzato l’iscrizione con il versamento della relativa quota.
E’ rilasciato, a richiesta, l’attestato di frequenza.
Le lezioni - tranne alcune solo on-line - si tengono presso la sede del Decanato di Monza, in piazza Duomo n.8, con inizio alle ore 21.00.
Iscrizioni
Possono iscriversi anche coloro che non abbiano frequentato negli anni precedenti.
Le iscrizioni si effettuano presso la sede del Decanato di Monza, in piazza Duomo n.8 (suonare il citofono qualora si trovasse chiuso il portone d’ingresso):
Qui la scheda da compilare e consegnare per l'iscrizione
venerdì 27 settembre dalle 17.00 alle 19.00
sabato 28 settembre dalle 10.00 alle 12.00
lunedì 30 settembre dalle 17.00 alle 19.00
Info
039.836565 –039.6084088
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.decanatomonza.it/scuola-di-teologia
Programma dell'anno 2023/24

Una bussola per tempi incerti
PRIMO CICLO
S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla
Vescovo di Novara
Martedì 3 ottobre 2023
PROLUSIONE
Un lessico per il tempo presente
1 – MISURA E DISMISURA DELL’UMANO
prof. Roberto Mancini
Docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata
Giovedì 12 ottobre 2023 (on-line)
Vivere il presente. Il dono del tempo!
prof. Piermarco Aroldi
Docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Martedì 17 ottobre 2023
Visioni del digitale: senza sguardi senza prossimo?
prof. Raffaele Mantegazza
Docente di Scienze umane e pedagogiche presso l’Università di Milano-Bicocca
Martedì 24 ottobre 2023
Dismisura per dismisura. Le vette della tecnica e gli abissi dell'inumano
prof. Luigi Alici
Docente di Filosofia morale presso l'Università di Macerata
Martedì 31 ottobre 2023 (on-line)
“Per chi sono io?”. Il senso del proprio cammino
2 – L’INQUIETO VIANDANTE
prof. Raffaele Maiolini
Docente di Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Martedì 7 novembre 2023
Credo ergo sum. La fede come fiducia ben riposta
prof. Cristiano Passoni
Docente di Teologia spirituale presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 14 novembre 2023
Chiacchierando con Dio: le nude domande
prof. Alberto Cozzi
Docente di Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 21 novembre 2023
La speranza tra immaginazione del futuro e carattere promettente del presente
prof.ssa Cristiana Maria Dobner
Teologa e saggista
Martedì 28 novembre 2023 (on-line)
Il linguaggio di Dio nel cuore della persona
SECONDO CICLO
3 – UN ALFABETO ESISTENZIALE
prof. Gianantonio Borgonovo
Docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 6 febbraio 2024
“Esci dall’arca con tua moglie, i tuoi figli e le mogli dei tuoi figli” (Gn 8,16). L’archetipo esistenziale del racconto del diluvio biblico.
prof.ssa Muriel Anna Maria Pusterla
Dottoranda in Scienze Religiose alla Facoltà di Teologia di Lugano
Martedì 13 febbraio 2024
“Il Signore li disperse su tutta la terra” (Gn 11,9). La diversità: punizione o benedizione?
prof. Luca Mazzinghi
Docente di Esegesi dell'Antico Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma
Martedì 20 febbraio 2024 (on-line)
"Hai lottato con Dio e con gli uomini e hai vinto" (Gen 32,29): Giacobbe e la lotta con Dio.
prof.ssa Claudia Milani
Docente di Storia del pensiero ebraico presso la Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Martedì 27 febbraio 2024
Qohèlet e Gesù: il mestiere di vivere
prof. Marco Cairoli
Docente di Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 5 marzo 2024
Lo stile di Gesù: una nuova grammatica dell’umano
prof. Franco Manzi
Docente di Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
Martedì 12 marzo 2024
“Quelli della via”(At 9,2). Una comunità fragile in cammino
ll tema
“C’è una crepa in ogni cosa, è così che entra la luce”
(L.Cohen)
“Stare al mondo” è la condizione dell’uomo: comporta l’essere situati in uno spazio-tempo e il saperlo abitare. Essere di casa nel proprio tempo significa avere un pensiero dell’attualità, vivere bene il presente - l’unico tempo disponibile - cioè agire nel segno dell’umano.
Spaesamento, confusione, stanchezza e dismisura caratterizzano il contesto socio-culturale della nostra epoca, dove mancano certezze e tutto è evanescente e ineffabile. Lo smarrimento è la principale sensazione che si respira: navigare disordinatamente in mare aperto, quasi con il piacere del rischio, pare diventato l’unico modo di vivere. Sembra che l’uomo abbia perso senso, misura e consistenza, sia diventato “di sabbia”. In realtà stiamo attraversando la fine di un universo mentale e dei suoi modelli senza riuscire ad intravederne di nuovi.
Stare al mondo perciò significa sentirsi itineranti, vuol dire farsi carico delle fatiche del tempo, resistere alla tentazione del nichilismo e, rinunciando a sopravvivere, definire una condotta di vita per riguadagnare continuamente un senso di marcia, una direzione, mossi dall’intimo travaglio dell’inquietudine, sospinti dall’innata esigenza di totalità e sollecitati dalla tensione pervasiva verso il Trascendente.
Ma quale rotta seguire? E’ necessario un nuovo governo di sé che, fuggendo dall’imperativo dell’autodeterminazione, coniughi il vissuto individuale con il dinamico paesaggio dei legami sociali. Si ripropone la questione delle virtù e della sapienza come “abilità ad esistere”, in cui non mancano l’inestinguibile bisogno di credere, l’incondizionato affidamento all’Altro, la preghiera e la speranza capaci, in un presente che si disfa, di rendere le nostre esperienze fondatrici “esperienze di eternità”.
Il grande codice della Scrittura, un vero alfabeto esistenziale, interrogato attraverso la coscienza della fragilità può offrire se non un rimedio all’incertezza del presente almeno una bussola per orientarci nello smarrimento della nostra epoca. I dilemmi e la fiducia, le attese e le speranze, le domande e le ferite – le diverse sfumature dell’umano - presenti, ad esempio, nelle figure di Noè, Giacobbe, Qohèlet, ma anche le delusioni di Gesù e i tormenti delle prime comunità cristiane possono indicarci che la debolezza può trasformarsi in qualità positiva, perché ci rende disponibili al cambiamento ad opera di quel Qualcuno che non è insensibile ma vulnerabile e propenso a lasciarsi ferire. Ombra e notte oscura dell’anima, ma anche grazia e luce.
Il corso, senza pretese di esaustività, ha un andamento rapsodico e di erranza e nel mostrare la problematicità dello stare al mondo intende dar voce ai valori dell’umano, all’etica della responsabilità solidale, alla meraviglia rivelatrice della fede in Gesù nella consapevolezza che il presente può manifestarsi un tempo di straordinarie e sorprendenti opportunità, perché “le voci degli uomini sono il pane di Dio” (E. Canetti).
Destinatari
A chi sente il desiderio di approfondire in modo rigoroso e critico la proposta cristiana, a chi vuole personalizzare la propria fede e ritiene importante rendere più maturo il suo rapporto con Dio, la Scuola di Teologia per i Laici “Alfonso Tedesco” di Monza offre l’occasione per compiere un percorso di riflessione su temi che interessano la dimensione cristiana e umana.
Per partecipare non necessitano particolari titoli di studio, ma è sufficiente un serio interesse. La proposta è rivolta a tutti, credenti e non credenti, religiosi e laici, persone attente e in ricerca, accomunati dal desiderio di meditare sulla Parola.
Lezioni
La partecipazione alle lezioni è aperta solo a chi ha formalizzato l’iscrizione con il versamento della relativa quota.
E’ rilasciato, a richiesta, l’attestato di frequenza.
Le lezioni - tranne alcune on-line - si tengono presso la sede del Decanato di Monza, in piazza Duomo n.8, con inizio alle ore 21.00.
Iscrizioni
Possono iscriversi anche coloro che non abbiano frequentato negli anni precedenti.
Le iscrizioni si effettuano presso la sede del Decanato di Monza, in piazza Duomo n.8 (suonare il citofono qualora si trovasse chiuso il portone d’ingresso):
Qui la scheda da compilare e consegnare per l'iscrizione
venerdì 29 settembre dalle 17.00 alle 19.00
sabato 30 settembre dalle 10.00 alle 12.00
lunedì 2 ottobre dalle 17.00 alle 19.00
Info
039.836565 –039.6084088
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Programma dell'anno 2022/23

Nascere e rinascere
PRIMO CICLO
S.E. Mons. Franco Giulio Brambilla
Mar 8 nov 2022 | "E' Natale, Signore. O è già Pasqua?. |
Il Natale nella Pasqua e la Pasqua nel Natale | |
prof. Alberto Cozzi | |
Mar 15 nov 2022 | Dal venire alla luce al donare la luce: il battesimo di Gesù |
prof. Paolo Brambilla | |
Mar 22 nov 2022 | Il grembo materno del Padre e la vita spezzata del Figlio |
prof.ssa Cristina Simonelli | |
Mar 29 nov 2022 | Essere generati, divenire figli. Etica del nascere |
prof. Aristide Fumagalli | |
SECONDO CICLO
3 - UNA STORIA DI NASCITE E RINASCITE
Mar 7 feb 2023 | Il pensiero del Creatore: la vita umana comincia e finisce nel tempo |
prof. Gianantonio Borgonovo | |
Mar 14 feb 2023 | "Meglio non essere mai nati?". Il dramma di Giobbe tra lamento e lode |
prof.ssa Elena Lea Bartolini | |
Mar 21 feb 2023 | "Potranno queste ossa rivivere?" (Ez 37,3). Lo spirito come verità e vita della carne |
prof. Massimiliano Scandroglio | |
Mar 28 feb 2023 | "Non appena la voce del tuo saluto..." (Lc 1,44). La beatitudine feconda della fede |
prof.ssa Rosanna Virgili | |
Mar 7 mar 2023 | ''Spalmò il fango sugli occhi del cieco'' (Gv 9,6). Il segno della nuova creazione |
prof. Claudio Doglio | |
Mar 14 mar 2023 | "Non ardeva forse in noi il nostro cuore?" (Lc 24,32). Un incontro di "resurrezione" |
prof. Franco Manzi |
Il tema
"Signore, sarà così? Finiremo di nascere del tutto nel tuo paradiso?”. (Maria Zambrano)
Prima di “essere mortale” l’uomo è un “essere natale”, perché “l’alba ha più valore della morte”. Questa prospettiva che rivela il tratto proprio dell’umano conduce ad una nuova e diversa rappresentazione della condizione antropologica in cui la forza dell’origine di ogni vita nel suo slancio creativo prevale sul pensiero annichilente della fine. La nascita è quell’evento “assolutamente nuovo” con cui ciascuno di noi viene al mondo tra gli uomini portando sempre con sé la domanda fondamentale sul “Chi” dell’uomo.
Riflettere sulla nascita, nel suo carico di passività e consegna ma anche di originalità e novità, conduce ad una chiamata alla responsabilità e alla solidarietà, alla costruzione di legami fra gli uomini: si tratta, contro ogni tentazione di nichilistica rassegnazione, di assumere il compito “divino” della creazione come rigenerazione con l’impegno, nel rinnovare se stessi, di “riparare” il mondo, per renderlo più giusto in vista di un futuro rivelatore di un senso trascendente la morte.
Con la nascita, che è un inizio non un cominciamento assoluto, la vita è donata all’uomo. E’ un dono particolare che - se non si vuole che isterilisca e muoia – assegna a chi lo riceve il compito inderogabile di assumerlo in una linea di continue rinascite. “Nascere è cadere nel tempo”: tra l’entrare nel mondo e l’uscirne si gioca il rischio della libertà, del nuovo e dell’imprevedibile, della tensione verso una pienezza mai definitiva, ma sempre cercata, desiderata, sperata. Si tratta di un primo inizio che ne produce molti altri.
Nascere fra gli uomini è l'unica possibilità di umanizzarsi: Dio stesso ha scelto di nascere da una donna per chiedere ospitalità e cittadinanza nel mondo degli uomini, assoggettandosi a stare in un grembo femminile. L’umanità del Figlio si realizza quindi attraverso un’incarnazione che conduce fino alla “rinascita” della vita risorta che è però una vittoria non priva delle cicatrici della esistenza mortale. L’esemplarità di un tale cammino rivela tra l’essere-per-la-morte e l’essere-per-la-vita una relazione dialettica vissuta, nella circolarità tra la carne e lo Spirito, in una continuità di rinascite alla luce della speranza fino all’avvento della vittoria definitiva sulla morte.
Il percorso proposto intende presentare, sottraendolo a interpretazioni meramente naturalistiche e biologistiche, il tema della nascita come l’esperienza straordinaria dell’accesso all’umano e quello della rinascita come una sfida esistenziale da assumere: cominciamento e ricominciamento sono considerati nella valenza reale e simbolica, etica ed esistenziale, alla luce della fede in Gesù di Nazareth.
DESTINATARI
LEZIONI
ISCRIZIONI
venerdì 30 settembre | dalle 17.00 alle 19.00 |
sabato 1 ottobre | dalle 10.00 alle 12.00 |
lunedì 3 ottobre | dalle 17.00 alle 19.00 |
La storia della Scuola
Decanato e zona di Monza
Da un'intuizione del prof. A. Tedesco
La Scuola di teologia per i laici ”Alfonso Tedesco” del Decanato di Monza nasce nel 1991 per opera di un gruppo di laici, guidato dal prof. Alfonso Tedesco, figura di spicco nel laicato monzese per il suo impegno, segnato dai valori della fede e della tradizione cristiana, nel mondo della scuola e della cultura.
Alla luce degli orientamenti più moderni della teologia post-conciliare viene delineato il programma dell’iniziativa per la cui redazione risulta fondamentale la guida di mons. Giuseppe Angelini, monzese di adozione, che poco dopo è nominato preside della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano.
In un primo tempo si segue un percorso quinquennale sul modello dei programmi degli studi di teologia degli aspiranti al sacerdozio e della stessa Facoltà Teologica. A tenere le lezioni, conferendo agli incontri un tono culturalmente elevato, sono gli stessi docenti della Facoltà Teologica di Milano.
A mons. Angelini, molto impegnato nella presidenza della Facoltà e nella parrocchia di San Simpliciano a Milano, succede nella guida della Scuola don Franco Giulio Brambilla, docente di Cristologia e già relatore in diversi incontri, che diventa il punto di riferimento culturale della Scuola, anche dopo essere stato nominato prima Preside della Facoltà teologica, poi Vescovo ausiliare di Milano e quindi Vescovo di Novara.
Il 14 marzo del 1996, nell’imminenza del completamento del programma quinquennale, il card. Carlo Maria Martini, in visita alla Scuola, dopo aver manifestato vivo apprezzamento per l’attività svolta, incoraggia a proseguire il cammino di approfondimento culturale del patrimonio della fede e della teologia. Le indicazioni e i suggerimenti del Cardinale contribuiscono a segnare gli ambiti dei corsi della Scuola negli anni successivi: teologia, esegesi biblica, risvolti etico-sociali, psicologici e filosofici.
Nel maggio del 1999, in seguito alla morte improvvisa del fondatore e direttore, prof. A. Tedesco, gli organizzatori, sollecitati anche dal Decano dell’epoca, mons. Gariboldi, e dal vicario episcopale, mons. Locatelli, decidono di continuare nello sviluppo del progetto avviato.
La Scuola acquisisce progressivamente, grazie anche alla disponibilità dei docenti della Facoltà Teologica di Milano, dell’Università Cattolica e anche dell’Università Statale di Milano, lo spessore e la fisionomia attuali tanto da diventare un importante polo di cultura religiosa della città di Monza.

Decanato e zona di Monza